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Reggio Emilia al centro di due importanti studi sui linfomi grazie a Fondazione GRADE Onlus

1,2 milioni di euro è l’obiettivo della nuova raccolta fondi per finanziare la ricerca scientifica e introdurre nuove prospettive di cura dei linfomi

“Negli ultimi anni il Reparto di Ematologia dell’Ospedale Santa Maria Nuova ha condotto un importante percorso sulla ricerca, testimoniato dalla costante crescita del numero di articoli pubblicati sulle principali riviste scientifiche. Un cammino che è stato sempre accompagnato e sostenuto da GRADE che, attraverso la partecipazione attiva dei reggiani, è sempre stato al nostro fianco. Oggi l’Ematologia di Reggio si pone come capofila di due nuovi studi nazionali cui parteciperanno decine di centri aderenti alla Fondazione Italiana Linfomi (FIL); se gli studi confermeranno i risultati attesi, porteranno all’introduzione di protocolli terapeutici innovativi per la cura di queste malattie”.

Così il dottor Francesco Merli, Presidente della Fondazione GRADE Onlus, annuncia la nuova campagna straordinaria di raccolta fondi: “Ricerca o non ricerca?”una domanda che vuole sollecitare l’adesione all’iniziativa proponendo la donazione di 40.000 petali di girasole (1 petalo a partire da una donazione di 30 euro). SCOPRI DI PIÙ QUI >>
Le immagini per promuovere le donazioni hanno come protagonisti medici e ricercatori dell’Arcispedale S. Maria Nuova.

È una nuova occasione per mettere in moto quella che si è dimostrata una grande “community del dono” cresciuta attorno ai progetti GRADE e molto attenta alla ricerca medica. I risultati raggiunti in questo campo da GRADE negli anni sono molto significativi: il progetto GRADE-No-Limits, che ha sostenuto cinque dottorati di ricerca per giovani medici dell’Ausl reggiana e l’acquisto del Digital Spatial Profiler per il laboratorio della Medicina Traslazionale; il progetto Io x Te che ha finanziato quattro stage di formazione all’estero per giovani professionisti; il finanziamento di  5 progetti di ricerca a favore di Medicina Nucleare, Laboratorio di Ricerca Traslazionale, Medicina Fisica e Riabilitazione, Unità di Cure Palliative e Neuroradiologia; il progetto Linfocare, promosso dal Reparto di Ematologia e finanziato dalla Fondazione Giulia Maramotti, che da vent’anni sostiene l’Ematologia nella ricerca sui linfomi. Un totale di oltre 3 milioni di euro investiti specificamente sulla ricerca, ai quali si aggiungono i numerosi contratti libero-professionali e le borse di studio che GRADE ha finanziato nel corso degli anni.

La campagna “Ricerca o non ricerca?” rappresenta un nuovo tassello di questa esperienza: l’obiettivo della raccolta fondi sarà di raggiungere 1,2 milioni di euro, nell’arco di 5 anni, per finanziare due progetti di ricerca sui linfomi, patologie che in Italia colpiscono ogni anno circa 15.000 nuovi pazienti (più di 40 nuovi casi al giorno). Proprio come una pianta, la ricerca cresce nel tempo e dà buoni frutti solo se accudita, in questo caso tramite il supporto di una comunità che unisce medici, pazienti, donatori. Se fino a poco tempo fa la ricerca era percepita come una nicchia specialistica, le cui ricadute non erano facili da comprendere, oggi in modo molto chiaro la situazione pandemica ha fatto capire che la ricerca riguarda tutti, perchè incide in modo concreto sulle nostre vite. “Attraverso la ricerca scientifica – aggiunge il dottor Merli – negli ultimi 20 anni la percentuale di guariti da linfoma è costantemente cresciuta. Lo studio di nuove opportunità terapeutiche pone dunque obiettivi concreti sia in ordine alla guarigione che alla migliore la qualità della vita dei pazienti affetti da linfoma”.

I progetti

I due progetti che GRADE sosterrà con la campagna “Ricerca o non ricerca?” saranno coordinati rispettivamente dal professor Stefano Luminari, responsabile della Struttura Semplice di ricerca oncoematologica attivo nella Struttura Complessa di Ematologia del Santa Maria Nuova, e dallo stesso dottor Merli, che dell’Ematologia è Direttore.

Il primo si chiama “Foll19” e ha l’obiettivo di valutare se sia possibile ridurre la somministrazione di chemioterapia nei pazienti con linfoma follicolare che mostrano una risposta rapida ai trattamenti. Sarà condotto su 650 pazienti trattati presso 50 centri italiani di Ematologia.

Il secondo progetto invece si chiama “Previd” e si propone di migliorare l’efficacia del trattamento immuno-chemioterapico nei pazienti anziani con linfoma a grandi cellule B con l’integrazione di vitamina D. Lo studio verrà condotto su circa 500 pazienti, anche in questo caso presso 50 centri italiani di ematologia.

i due progetti saranno presentati ufficialmente mercoledì 21 aprile, alle ore 21, nella trasmissione Il medico e il cittadino, su Telereggio, con la partecipazione del dottor Merli, del Professor Stefano Luminari e di altri professionisti.

Nei prossimi anni GRADE manterrà la consueta attenzione verso la trasparenza e la condivisione dei risultati ottenuti passo dopo passo su questi studi di grande rilievo. Per scoprire come sostenerli studi, è possibile visitare il sito www.grade.it o telefonare al numero 0522 295059.