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I Nomadi firmano una forma di Parmigiano Reggiano per GRADE

Le latterie La Campola di Vezzano sul Crostolo e Tabiano di Viano hanno ricevuto nei giorni scorsi la visita di tre componenti dei “Nomadi”: Yuri Cilloni, Massimo Vecchi e Beppe Carletti. I membri della storica band hanno assistito alla marchiatura “Export” delle due forme di Parmigiano Reggiano destinate al progetto benefico “Le forme della solidarietà”.
Le forme, autografate dai Nomadi il 13 ottobre 2019, andranno all’asta nel 2022 per finanziare i due progetti di ricerca della Fondazione GRADE Onlus sui linfomi.
Nell’attesa, e solo al compimento del ventiquattresimo mese di stagionatura, la Sezione di Reggio Emilia del Consorzio Parmigiano Reggiano ha organizzato il controllo qualità e la successiva bollatura a fuoco per conferire alle forme il marchio di selezione “Export”.
Alla cerimonia, hanno partecipato il sindaco di Vezzano Stefano Vescovi, l’assessore Mauro Lugarini, il direttore generale di GRADE, Roberto Abati, il sindaco di Viano, Nello Borghi e i promotori dell’iniziativa: le latterie Tabiano e Campola, il presidente di Sezione del Consorzio Giorgio Catellani, Gabriele Arlotti e Fabrizio Lugarini.

I due progetti che GRADE sostiene con la campagna “Ricerca o non ricerca?” sono coordinati dal professor Stefano Luminari, responsabile della Struttura Semplice di ricerca oncoematologica attivo nella Struttura Complessa di Ematologia del Santa Maria Nuova, e dal dottor Francesco Merli, che dell’Ematologia è Direttore.
Il primo si chiama “Foll19” e ha l’obiettivo di valutare se sia possibile ridurre la somministrazione di chemioterapia nei pazienti con linfoma follicolare che mostrano una risposta rapida ai trattamenti. Sarà condotto su 650 pazienti trattati presso 50 centri italiani di Ematologia.
Il secondo progetto invece si chiama “Previd” e si propone di migliorare l’efficacia del trattamento immuno-chemioterapico nei pazienti anziani con linfoma a grandi cellule B con l’integrazione di vitamina D. Lo studio verrà condotto su circa 500 pazienti, anche in questo caso presso 50 centri italiani di ematologia.