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Il 5×1000 resta fondamentale: risultato 2020 straordinario 435.000 euro e 13.000 firme

Il Direttore Abati: “Grazie a chi continua ad avere fiducia nella Fondazione e sostiene i nostri progetti”

“Vogliamo ringraziare dal profondo del cuore le 13.000 persone che, attraverso la dichiarazione dei redditi dell’anno 2020, hanno scelto di sostenere Fondazione GRADE Onlus. Un gesto semplice, ma che presuppone grande fiducia nei nostri confronti, di cui siamo davvero grati e ci sentiamo spinti a proseguire con sempre maggiore entusiasmo i nostri progetti”.

Così il Direttore generale della Fondazione GRADE Onlus, Roberto Abati, commenta il risultato del 5×1000 ricevuto per il 2020, reso noto nei giorni scorsi. Dati che posizionano la Onlus reggiana all’ottavo posto in regione tra le associazioni maggiormente sostenute dalla popolazione, e al 91mo in Italia con 435.000 euro assegnati.

I fondi saranno utilizzati per far avanzare i progetti della Fondazione, per l’acquisto di nuove dotazioni tecnologiche dei reparti dell’Ausl Irccs Cancer Center di Reggio Emilia, e per far progredire il nuovo progetto “Ricerca o non Ricerca?” che ha l’obiettivo di far progredire i protocolli terapeutici sui linfomi. La Fondazione intende infatti raccogliere 1,2 milioni di euro in cinque anni, per sostenere due studi condotti in collaborazione con Fondazione Italiana Linfomi, e coordinati dal Prof. Stefano Luminari e dal Dott. Francesco Merli. Il primo, “Foll19”, ha l’obiettivo di valutare se sia possibile ridurre la somministrazione di chemioterapia nei pazienti con linfoma follicolare che mostrano una risposta rapida ai trattamenti. Il secondo, “Previd”, punta a migliorare l’efficacia del trattamento immuno-chemioterapico nel linfoma a grandi cellule B con l’integrazione di vitamina D.

“Abbiamo ancora bisogno che la comunità continui a sostenere convintamente il GRADE – conclude Abati – per raggiungere nuovi traguardi, che miglioreranno la cura e l’assistenza ai pazienti oncologici e non solo. Negli ultimi anni le attività del GRADE hanno avuto ricadute su molti altri reparti oltre all’Ematologia, ad esempio in occasione della pandemia Covid, quando in collaborazione con Unindustria Reggio Emilia e Fondazione Giulia Maramotti sono state acquistate tecnologie e dotazioni per circa un milione di euro complessivi, per i reparti più colpiti dall’emergenza”.