Vantaggi fiscali per le donazioni

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Le erogazioni (in denaro o in natura) sono deducibili dal reddito complessivo netto nel limite del 10% del reddito complessivo dichiarato. L’eventuale eccedenza può essere dedotta negli anni d’imposta successivi ma non oltre il quarto (art.83 c.2 del D.lgs 117/2017) ⁽¹⁾.

Le cessioni gratuite di prodotti alimentari, farmaceutici o altri beni a cui è indirizzata l’attività d’impresa (nel limite di €15.000) non concorre né alla formazione di ricavi né alla presunzione di cessione ai fini IVA dalla quale sono esenti (art.16 L.166/2016).

Persone fisiche

Le erogazioni (in denaro o in natura) sono deducibili dal reddito complessivo netto nel limite del 10% del reddito complessivo dichiarato. L’eventuale eccedenza può essere dedotta negli anni d’imposta successivi ma non oltre il quarto (art.83 c.2 del D.lgs 117/2017)⁽²⁾.

Dall’imposta lorda è possibile detrarre un importo pari al 30% del valore delle erogazioni (in denaro o in natura), per un importo complessivo non superiore a €30.000 per ciascun periodo d’imposta (art. 83 c.1 D.lgs 117/2017).

Per beneficiare delle agevolazioni fiscali, le donazioni in denaro devono avvenire con mezzi di pagamento tracciati come previsto dal D.lgs 241/97. Non sono previste agevolazioni fiscali per le donazioni in contanti.

Le agevolazioni sopra richiamate sono tra loro alternative e non cumulabili con altre eventuali agevolazioni fiscali riferite alla medesima erogazione liberale.

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(1) Tale agevolazione va a sostituire quanto previsto ai sensi dell’art. 100 c.2 lett.) h del TUIR secondo cui sono deducibili le erogazioni liberali in denaro fino ad € 30.000 o al 2% del reddito d’impresa dichiarato. Attualmente, e finché non verrà approvato dalla Commissione Europea il “Codice del Terzo Settore”, le due agevolazioni coesistono seppur in maniera alternativa e non cumulabile.

(2) Tale agevolazione va a sostituire quanto previsto dal l’art. 15 co. 1.1 del TUIR che permette la detrazione del 26% dell’importo in denaro erogato nei limiti reddituali di cui all’art. 1 co. 629 della L.160/2019. Attualmente, e finché non verrà approvato dalla Commissione Europea il “Codice del Terzo Settore”, le due agevolazioni coesistono seppur in maniera alternativa e non cumulabile.