Cesare e Lorenzo
“Spesso quando la vita scorre su binari soliti, il pensiero degli altri raramente ci sfiora, a meno che le persone non appartengano alla categoria dei familiari o alla cerchia delle amicizie di vario genere. Poi, a volte, la malattia viene a bussare alla nostra porta, e da quel momento la nostra vita vive un sussulto, passeggero o duraturo, a seconda della diagnosi che viene elaborata”.
Ci sentiamo fragili, indifesi, scopriamo che le nostre certezze vanno a cozzare con pochi anni o mesi di vita, fatti di angosce, di speranze, di desideri ed emozioni che esprimiamo alle persone a noi vicine, ai nostri cari, ma anche alle persone che condividono questo spazio di cura e di accoglienza. Durante una malattia si incontrano tante persone, vari caratteri, vari livelli di impegno e dedizione, poi, ci sono gli “angeli”, coloro che sanno interpretare al meglio il senso di cura, di accoglienza, di affetto e condivisione.
Nella lunga malattia di Clara, conclusasi il 16 luglio del 2013, alcuni “angeli” si sono materializzati vicino a noi: tra questi Luana ed Enrica del servizio di assistenza domiciliare. Senza di loro non sarebbe stato possibile esaudire il desiderio di Clara di passare l’ultimo periodo della sua vita tra le mura della sua casa, in cui la paura della morte è mitigata dagli affetti, dagli odori, dai profumi, dalle sensazioni, dal desiderio di avere altro tempo, ma anche dalla certezza della fine imminente.
Allora tutto ha un senso e un diverso colore: la cura si tinge di affetto, le parole diventano condivisione, accettazione, speranza; i medicinali diventano un modo di condividere il presente e fare in modo che possa essere comunque accettabile, con poco dolore e una qualità della vita la più alta possibile.
Nel ringraziare pubblicamente tutte le persone che ci sono state vicino e ci hanno aiutato in questo doloroso e sofferto cammino, vorremmo regalare loro alcuni pensieri e auspici.
Speriamo che non manchi mai il sorriso sui loro volti, anche quando costa: la sua luce sarà più brillante.
Speriamo non manchi mai l’amore e l’amicizia nella loro vita, anche se richiederà qualche rinuncia: la sua presenza sarà la loro forza.
Auspichiamo che nel loro cuore non manchi mai la speranza, anche quando la malattia e il dolore visiteranno la loro vita: sarà lei a ricordare che non tutto è finito.
Sperando che il sole della vita sorrida e accompagni sempre la loro esistenza,
un grazie profondo da Cesare e Lorenzo Fiocchi.
Reggio Emilia, 2 febbraio 2014